Parafrasando Kundera, la nostra vita si è fatta pesante e insopportabile. Lo stress quotidiano ci opprime. Obblighi e richieste prestazionali ci tolgono dal nostro tempo interiore e non ci permettono di vivere la vita che vorremmo. Tutto scorre veloce. Il tempo ci sfugge dalle mani. Siamo stanchi e oppressi da un ritmo alienante. Se volessimo essere come la società ci vuole saremmo automi che vivono per lavorare e produrre. Qualcuno la chiama “la corsa del topo”. Nasci, studi, lavori, produci, ti riproduci, invecchi e muori. Gli antichi predicavano e praticavano la lentezza, un balsamo per ascoltare noi stessi e il ritmo del Mondo. Forse il segreto è tutto lì. Vivere lentamente, concederselo e guardare cosa succede. Tornare ai ritmi della Natura ci permetterà di vivere come esseri umani.
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