“Dimmi il tuo rapporto con il dolore e ti dirò chi sei” diceva lo scrittore tedesco Ernst Jünger. Capire perché soffriamo è uno dei quesiti a cui la filosofia cerca di rispondere da sempre. Soffriamo per un male interiore, per una punizione divina o per casualità materialistica? La società odierna cerca di sfuggire all’algofobia, paura del dolore, per non pensare al vero spauracchio che ci attanaglia tutti, la tanatofobia, la paura della morte. Siamo così concentrati a sfuggire al nostro corpo e alla nostra mente che non riusciamo più a tollerare stati di disagio o di sofferenza psicofisica. Stiamo anestetizzando i nostri sensi per vivere solo di godimento, dimenticando la nostra doppia natura fisica e morale. Quando soffriamo nel corpo, ancor prima è la nostra anima che soffre.
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