Secondo Schopenhauer, noto pessimista, la vita è un pendolo che oscilla tra dolore e noia, con piccoli e illusori momenti di gioia. Nel mezzo c’è l’attesa. Se ci poniamo con questo punto di vista, l’esistenza perde di valore. L’attesa è direttamente proporzionale alle aspettative che diamo alle nostre priorità. Se qualcosa ci è caro, l’attesa è insostenibile. Vorremmo che arrivasse subito, senza pause o indugi. Quando, al contrario, l’aspettativa è nulla allora siamo impassibili di fronte al tempo che passa. Ma Attesa, come dice l’etimologia, significa “guardare”, osservare l’Altro e aspettarci qualcosa, una sua reazione, una sua risposta. Siamo in balìa dell’Altro. E chi è che desidera “tutto subito” senza aspettare? Il bambino. Il bambino che è in noi brama e non tollera alcuno ostacolo.
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