Credo che l’assimilazione degli stimoli provenienti dal mondo esterno sia mediata da invisibili corde che li legano, che io chiamerò timbri. Questi timbri danno luogo in noi a particolari sensazioni; sono queste – a parer mio – che ci danno la forza di affrontare il mondo e la sua mancanza effettiva di senso. Senza di essi il mondo sarebbe piatto, eppure in esso troviamo alti, bassi, periodi di stasi che ci fanno apprezzare le cose per come le percepiamo. La nostra percezione del mondo è dunque mediata da timbri, simili a quelli degli strumenti musicali, ed essi non sono altro che i gradi attraverso cui percepiamo la vera natura delle cose, inafferrabile dalla ragione, ma carpibile per mezzo dell’irrazionale ricerca delle emozioni.
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