Il consumismo è la nuova religione. Esso ti permette di avere tutto ciò che vuoi. Anzi, ti spinge a goderne. Se non ne godi ti senti fuori luogo, a disagio, sbagliato. Avere troppo è come non possedere niente. Le opportunità concesse da questo potere, camuffano la schiavitù con la libertà e, senza accorgercene, siamo tutti omologati. La libertà totale è irreale perché significa che qualcuno ne abusa e qualcuno ne è vittima. Il consumismo ha sostituito i riti religiosi o spirituali. Le persone preferiscono fare la fila davanti ai centri commerciali che davanti a un tempio o alla Natura. Stiamo sacrificando la nostra esistenza sull’altare della mercificazione. Se tutto è acquistabile, allora tutto è in svendita. La nostra libertà, però, è sacra. Salviamola dagli sconti delle pubblicità.
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ottima riflessione. offre spunti a riflettere chi o cosa siamo diventati nell’oggi consumistico.
complimenti e grazie x lo spazio di riflessione.
Antonella
Sì e grazie.
Non credo ci sia giusto o sbagliato, ma solo eccesso o mancanza. Nel molto e nel poco c’è sempre un vuoto da colmare.