C’è nel XXI secolo un cambiamento di paradigma che ha un impatto sociale e culturale sull’uomo? Sì e riguarda il campo nascente dell’intelligenza artificiale, verso cui il mondo intero si scinde in due orientamenti estremisti: quello positivistico coincide con il termine “transumanesimo” e indica la filosofia di chi auspica l’avvento di un nuovo essere, l’essere post-umano, in simbiosi con queste nuove entità tecnologiche, mentre l’altro coincide con l’umanesimo digitale di Nida-Rümelin, che afferma come, essendo le macchine condizionate dal software impiantato, quest’ultime non possiedono la libertà di scelta e non possono essere considerate agenti morali. Ma siamo sicuri che le cose stiano proprio così?
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