Filosofo del diciassettesimo secolo, Britannico e fervido sostenitore del potere statale, Thomas Hobbes nasce con una “paura insita” riguardo l’ordine che regola o meno il mondo. Egli scriverà a lungo negli anni, dedicando la propria vita al confronto tra potere ed ordine naturale e potere di stato Monarchico. Già i greci avevano individuato una sorta di “Giusnaturalismo” ovvero diritto Naturale, un sistema di leggi della Natura che chiaramente precedono le norme Statali. Lo stato di Natura è solo una ipotesi teorica, che però porta scompiglio tra i viventi stessi: ogni uomo si crede migliore dell’altro e quindi in dovere di poter “sorpassare” per diritti propri, quelli dell’altro. Di conseguenza, si creerebbero instabilità e guerre.
Hobbes propone che in buona fede ogni uomo rinunci alle proprie “libertà” per un bene comune, che sarà dunque gestito dallo Stato Monarchico. Il potere monarchico è preferibile, tra l’altro, perché con la Daemos Cratèia, si rischierebbe di incorrere in diverse instabilità del governo del popolo. Così vale che la legge della Natura, secondo Hobbes sia sottomessa alla legge di Stato, tramite un patto che ne dedurrebbe un bene collettivo e comune di pace. Egli arriva persino a sostenere che anche se il sovrano commettesse abusi o illegittimità in condizioni normali, ciò sarebbe da preferire alla instabilità della Natura. Solo con Locke “si comincia a ragionare”, poiché gli uomini -invece- sono tutti uguali ed indipendenti, nessuno dovrà ledere un suo simile in vita-salute-libertà e nel possesso.
Beh: chissà se anche oggi riusciremmo ad accettare teorie come quelle proposte da Hobbes, giustamente contestualizzate al suo tempo, visto che già siamo nelle mani dei pochi grandi sovrani (SMS = sotto mentite spoglie) che regolano l’ordine mondiale. Probabilmente ci crediamo liberi, ma subire guerre innaturali (già a prescindere guerre), ci rende ciechi davanti alle censure non espressamente dichiarate tali. Non sembra che lo Stato agisca per il bene comune e per mantenere la Pace, tutt’altro accade oggi, anzi! (Purtroppo!)
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Bell’articolo… In fondo le cose si ripetono ciclicamente e nulla o quasi sembra cambiare. Credo che l’uomo cerchi l’essere comandato da qualcuno… La libertà concessa e non conquistata rende ancora più schiavi perché spaventa.
Bello il “sotto mentite spoglie”. Sono d’accordissimo!
grazie per l’attenzione
sempre molto gentile