La cultura greca scoprì la filosofia indiana durante le incursioni di Alessandro Magno in Estremo Oriente. Pirrone di Elide fondò, così, lo scetticismo, una corrente filosofica che criticava severamente la possibilità di conoscere la realtà. Il buddismo praticava già, da qualche secolo, la non-conoscenza e l’astensione dal giudizio. Per conoscere una parte della realtà bisognava rimanere distaccati da ciò che accadeva. Pirrone mise in pratica queste idee e condivise i termini della negazione della conoscenza. Skeptis, infatti, significa dubbio. Se le sensazioni sono vaghe e i ragionamenti hanno origini da premesse instabili, allora, l’unica cosa che si può fare è praticare l’atarassia, ovvero l’imperturbabilità, e l’afasia, l’astensione dal giudizio. Lo scetticismo, come ogni altra scuola antica, puntava alla felicità.
Oggi, la certezza domina. Forse dovremmo tornare allo scetticismo per trovare noi stessi.
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